Quando si pensi alla circolazione durante l’attività sportiva, l’attenzione è usualmente rivolta alle arterie. Sono queste, infatti, che forniscono benzina ai muscoli sotto forma di ossigeno e sostanze nutritive proporzionalmente all’intensità e alla durata dello sforzo.

Nel corso di un esercizio muscolare la quantità di sangue pompata dal cuore nelle arterie può aumentare sino a 20; questo grazie all’aumento del numero e della quantità di sangue espulsa per ogni battito. Nelle vene, poi, questo aumento di portata aumenta di circa 4-5 volte.

Varici da atleta, evidenti ma non per forza patologiche.

Le vene sono molte di più delle arterie: basti pensare che ogni arteria ha almeno due vene satelliti il cui diametro è anche superiore. Le vene, inoltre, sono capaci di adattarsi facilmente alle diverse esigenze della circolazione, restringendosi o dilatandosi secondo la necessità.

Alcuni sport sono in grado più di altri di provocare sovraccarico del sistema venoso: tra questi c’è sicuramente la pesistica (sollevamento pesi), gli sport che comportano violente e improvvise variazioni di direzione e velocità come il tennis o il calcio, o ancora attività che richiedono di assumere particolari posizioni come il ciclismo.

In alcuni casi, soprattutto proprio nelle gambe dei ciclisti, arrivano a comparire le vene da atleta, dilatate ma raramente varicose.

I portatori di varici o di patologie venose maggiori dovrebbero consultare preventivamente uno Specialista per valutare la opportunità di indossare una calza elastica durante l’attività sportiva, ma questo provvedimento sembra favorevole anche nei non malati!

Ma quali effetti potrebbero avere delle calze elastiche indossate da atleti durante una loro performance? Può una calza elastica migliorare la performance muscolare dell’atto atletico? Ed eventualmente in quali sport?

Il test al cicloergometro può simulare uno sforzo in laboratorio ma i risultati devono essere confermati da test “sul campo”.

Tempo addietro potemmo dimostrare che una calza elastica non solo era in grado di modificare il flusso di sangue anche in persone senza evidenti malattie delle vene, ma anche che si potevano cogliere modifiche della funzionalità cardiaca, del carico di lavoro sviluppato durante uno sforzo, così come un miglioramento della sensazione di stanchezza accusata dall’atleta.

Quei dati erano ovviamente sperimentali, ottenuti in condizioni controllate in laboratorio, quindi in condizioni ideali e difficilmente riproducibili nella attività di tutti i giorni.

Nel corso degli anni, però, la situazione è evoluta: dal punto di vista tecnico sono state studiate e messe in commercio calze dedicate allo sport con differenti livelli e profili di compressione, confezionate inoltre con tessuti tecnici in grado di favorire la dispersione del calore e della sudorazione. La sperimentazione, poi, si è spostata sul campo dimostrando sicura efficacia soprattutto negli sport di durata e di resistenza, favorendo la performance ma soprattutto il recupero dopo sforzo; quest’ultimo aspetto è molto importante in caso di situazioni che prevedano, come nel ciclismo, la ripetizione per più giorni consecutivi di gare di durata. In ogni caso si deve sempre ricordare che una calza elastica può essere utile ma che se mal indossata o non indicata può anche far danni. È sempre fondamentale, quindi, rivolgersi al proprio Medico di riferimento ed evitare iniziative personali!