Le calze antitrombo sono un presidio medico chirurgico, consigliato soprattutto per quelle persone che sono affette da una malattia invalidante, oppure che si trovino in uno stato di degenza a seguito di un intervento chirurgico o per un improvviso infortunio. Esistono anche persone che purtroppo hanno determinate patologie circolatorie e necessitano di indossare delle calze a compressione graduata. 

Calze antitrombo: benefici 

Le calze antitrombo aiutano a favorire la circolazione, così da evitare la trombosi profonda delle gambe, soprattutto in presenza di alcune patologie come la trombocitopenia, sindrome metabolica, anemia falciforme e flebite profonda delle gambe. 

Al di là delle malattie metaboliche o geneticamente determinate, che potrebbero causare la formazione di trombi alle gambe, in tutti gli altri casi la profilassi antitrombotica è spesso un elemento che deve coadiuvare una terapia volta alla remissione di un problema transitorio, quale può essere la stasi fisica derivante da un incidente.

Calze antitrombo: indicazioni

Anche in base alla patologia e alla problematica alla base dell’indicazione medica relativa all’utilizzo delle calze per la profilassi antitrombotica, esistono delle regole generali da adottare per poterle indossare correttamente e poi ci sono invece delle regole che valgono soltanto per quelle persone che hanno avuto un incidente o hanno subito un intervento chirurgico, in questo caso possiamo considerare le calze antitrombo delle calze post operatorie. 

Più generalmente dobbiamo comprendere l'importanza di misurare le varie parti della gamba. Bisogna tenere presente che le persone allettate da molto tempo possono avere la muscolatura più atrofizzata e quindi, mano a mano che passerà il tempo e che guariranno nel corpo, aumenterà la volontà di movimento, che stimolerà i muscoli a tornare nuovamente nella loro tonicità naturale. Questo significa che le misure prese all'inizio potrebbero variare nel tempo, sulla base della propria condizione fisica.

In tutti i casi il primo passo è quello di prendere le misure attraverso un metro flessibile oppure un metro di carta. Le misure poi andranno rapportate alla tabella delle taglie, così da non sbagliare. Infatti questa prima fase è propedeutica a tutte le altre. Se si dovesse sbagliare la taglia, la compressione graduata non avrà effetto perché, con una taglia troppo piccola, ci sarà una compressione maggiore e questo creerà delle pressioni sui vasi sanguigni eccessive e dunque non più terapeutiche. Inoltre con una taglia troppo grande la compressione sarà talmente minima da non poter ottenere nessun tipo di beneficio.

Calze antitrombo quando toglierle e come indossarle 

Il primo consiglio è quello di iniziare a utilizzare le calze già dai primi momenti della mattina. Nei casi in cui ci si trovi a dover affrontare una stasi permanente, è consigliabile utilizzare sempre le calze antitrombo. Quindi se vi state domandando se le calze antitrombo si possono togliere di notte, la risposta è negativa.

Ma vediamo insieme come indossare calze antitrombo. Prima di tutto bisognerà fare molta attenzione a non tirare i fili perché questo potrebbe compromettere la compressione graduata su cui si basa il funzionamento di questa calza. A tal proposito è consigliabile rimuovere anelli, braccialetti, orologi e, in generale, tutte quelle protuberanze, accessori solidi in grado di poter incastrare il filo della calza.

Essere molto attenti a infilare e sfilare correttamente le calze, garantirà inoltre la buona durata della calza che, altrimenti, andrebbe cambiata più spesso.

L'utilizzo di un borotalco sulla pelle inoltre faciliterà la capacità di infilarla, però quando si procederà a indossare le calze, bisognerà stare bene attenti a distribuirle sul piede e sulle gambe in maniera uniforme, così da poter uniformare la compressione senza che vi siano zone di maggiore o minore tensione. Le calze antitrombosi infatti agiscono attraverso una compressione graduata che aiuterà le gambe a pompare il sangue verso l'alto. 

Per questo la punta del piede e il tallone devono essere inseriti correttamente e la calza è dotata di cuciture apposite.

La calza quindi può essere stesa con delicatezza per tutta la lunghezza della gamba, in modo che non vi si creino delle zone di addensamento del tessuto, che potrebbero stringere troppo le vene sottostanti.

Una regola generale è quella di non tirare mai le calze dall'elastico, perché ciò potrebbe determinare una perdita di elasticità e quindi la diminuzione dell'effetto terapeutico. La calza andrebbe sfilata utilizzando i palmi delle mani, in modo da farla scivolare sulla pelle. Quest’attenzione andrebbe effettuata per tutta la lunghezza delle calze, anche quando andrebbero sfilate in vista del riposo notturno dove la muscolatura si rilassa e l'effetto comprimente non è più necessario.

Mantenere una buona igiene del corpo è utile anche a preservare la durata delle calze oltre a garantire una maggiore capacità di calzatura. E’ consigliabile quindi lavare e asciugare accuratamente le gambe ad ogni utilizzo di questo importantissimo presidio medico chirurgico.