Si sente sempre più spesso parlare di calze anti embolia, ma perché queste vengono utilizzate e in quali condizioni? Ci sono persone che sono maggiormente soggette ad embolia polmonare o alla produzione di emboli in altre zone del corpo. Questo può avvenire ad esempio quando una persona soffre di alcune patologie metaboliche o del sangue. L'embolia ad esempio può essere generata dalla presenza di un cristallo di colesterolo, di una bolla d'aria oppure di un trombo ematico. Sono tre casi differenti che tuttavia hanno sempre risultati negativi: infatti i coaguli di sangue sono in grado di interrompere il flusso ematico causando un’ostruzione al medesimo flusso, che non sarà più capace di ossigenare alcune parti del corpo. L'ostruzione può avvenire anche attraverso la presenza di una bolla d'aria oppure di un cristallo di colesterolo nelle persone che sono affette da dislipidemia congenita. 

L’importanza di curare la circolazione delle gambe

È per questo motivo che preservare la salute delle proprie gambe è necessario per poter assicurare il corretto funzionamento di tutti gli organi del corpo e anche del proprio cuore che, proprio dalla circolazione degli arti inferiori, riceve la maggior parte di sangue pompato durante l'attività fisica. Il sangue pompato affluisce in maniera decisamente inferiore al cuore in quelle persone che hanno una vita sedentaria, con tutti i risvolti negativi del caso. Per questo motivo l'utilizzo di calze antiembolia o di autoreggenti antiembolismo può diventare una soluzione preventiva, specie in quelle persone che soffrono anche di problemi legati alla circolazione oppure a patologie del sangue come la trombofilia e anche la flebite profonda degli arti inferiori.

Questo dispositivo medico viene prescritto ed utilizzato in vista di una degenza clinica o domiciliare, conseguente ad un incidente o un infortunio oppure a seguito di un intervento chirurgico.

Come funzionano le calze antiembolo?

Per poter rispondere a questa domanda anzitutto dobbiamo capire come funziona la circolazione del corpo ed il ruolo fondamentale della circolazione negli arti inferiori. Durante l'attività fisica ed il camminamento, gli arti inferiori ricevono molto sangue e attivano una spinta necessaria per poter garantire il ritorno del flusso verso il muscolo cardiaco, che lo ossigenerà nuovamente e lo inietterà nuovamente all'interno delle arterie così da proseguire il circolo. L'attività fisica dunque garantisce il ritorno venoso verso il cuore ed è questa la funzione delle calze anti embolia e antitrombo. Si tratta di calze che attuano una costante compressione graduata sulle varie zone della gamba. È necessario dunque che la calza sia realizzata attraverso un gradiente crescente di compressione, che si alterna dalla caviglia verso il polpaccio e la coscia, così da poter dare una spinta diversificata in modo da riprodurre esternamente la funzione che dovrebbe attuare il corpo umano impegnato in attività fisica. Questa compressione ovviamente non può essere intesa come alternativa dell'esercizio fisico e, per questo, le calze anti embolia vengono utilizzate per accompagnare una degenza domiciliare o clinica conseguente ad una problematica temporanea. L'azione terapeutica di queste calze, serve ad evitare la formazione di pericolosi coaguli del sangue responsabili della trombosi. 

Come mettere calze antiembolia e come sceglierle?

Esistono moltissimi modelli di calze anti embolia con compressione graduata, che si distinguono anzitutto per capacità di compressione e dunque sulla base della misura che può essere di 18/23 mmHg e 25-32 mmHg

Naturalmente se ti stai domandando come mettere calze antiembolo, queste ultime andrebbero indossate facendo attenzione ad avere la massima cura, in modo da evitare di tirare troppo o stressare il tessuto che potrebbe perdere di elasticità. È proprio la compressione graduata a favorire la funzione terapeutica di queste calze e che andrebbe preservata maggiormente attraverso l'attenzione e la cura nello stendere la calza. Stessa cura va riposta anche nello sfilarla, infatti c’è una procedura particolare da seguire su come togliere le calze antiembolo, queste vanno rimosse utilizzando i palmi delle mani, prive di anelli o bracciali in modo che questi non tirino i fili della tela. A tal proposito si consiglia di utilizzare dei guanti in lattice così da evitare l'eccessivo tiraggio del tessuto che potrebbe fare attrito con le dita della mano nuda. 

Se la persona è immobilizzata in carrozzina o a letto queste calze andrebbero utilizzate sempre. Chi invece è bloccato a causa di un infortunio e deve affrontare una degenza domiciliare il consiglio è quello di rimuovere le calze la sera, così da poter lasciare liberi i muscoli che, proprio nelle ore notturne, diminuiscono la loro tensione e necessitano di favorire liberamente la circolazione.

Per poter ottenere il maggior beneficio delle calze anti embolia è necessario comunque prendere le giuste misure, così da evitare che la compressione sia minima oppure eccessiva. 

La terapia antitrombo embolica è in grado di ridurre il rischio trombotico anche del 60% soprattutto a seguito di un intervento chirurgico. Mano a mano che prosegue la degenza, andrebbe valutata costantemente la situazione e, nel caso, la calza andrebbe sostituita con una terapeutica normale.